🪧 Argimusco e Bosco di Malabotta: un viaggio nel cuore della Sicilia antica

Un giorno di maggio tra borghi medievali, foreste incantate e megaliti misteriosi


Introduzione

Non tutti i viaggi iniziano con una lunga pianificazione. Alcuni nascono da un invito improvviso, da un sabato mattina di sole e dalla voglia di esplorare l’isola al di là del mare e dei lidi. Così è iniziata la nostra piccola avventura: una gita fuori porta che ci ha portati a scoprire luoghi sorprendenti nel cuore della Sicilia settentrionale.

In un solo giorno abbiamo attraversato un borgo medievale pieno di storia e fiori, camminato in una foresta che sembra uscita da una fiaba, fatto amicizia con una volpe selvatica e toccato con mano pietre millenarie scolpite dal vento e dal tempo. Questo è il racconto della nostra giornata tra Montalbano Elicona, il Bosco di Malabotta e gli affascinanti megaliti dell’Argimusco.


Montalbano Elicona: un tuffo nel medioevo

La prima tappa è stata Montalbano Elicona, uno dei borghi più belli d’Italia, arroccato tra le colline con vista mozzafiato sulla valle. Il paese conserva intatta la sua anima medievale: pietre antiche, vicoli stretti, chiese silenziose e un’atmosfera che parla di altri tempi.

Siamo stati accolti da amici che abitano in una casa storica, nel cuore del centro medievale. L’edificio stesso racconta storie: costruito nel XIII secolo, con muri spessi e finestre affacciate sui tetti rossi e le montagne verdi. Dopo una breve pausa, siamo usciti a esplorare il borgo.

Passeggiando tra le stradine, abbiamo scoperto angoli fioriti ovunque: balconi inondati di gerani, muri ricoperti di edera, piazzette decorate con vasi colorati. I gatti sembrano essere i veri padroni del paese: ne abbiamo incontrati tanti, rilassati al sole, curiosi, accoglienti. Alcuni ci hanno seguito, altri si sono lasciati coccolare.

Abbiamo visitato alcune chiese antiche, scattato foto panoramiche spettacolari e goduto di un pranzo semplice ma delizioso, fatto di prodotti locali e buon vino. Montalbano ci ha regalato un’accoglienza calda, lenta e autentica.

Bosco di Malabotta: la natura che respira

Lasciato alle spalle il borgo, abbiamo preso la strada che sale verso le alture dei Nebrodi. Più si saliva, più cambiava il paesaggio: dai campi assolati alla freschezza del bosco, dalla macchia mediterranea alla vegetazione fitta e umida di montagna.

Il Bosco di Malabotta è una delle riserve naturali orientate più suggestive della Sicilia. Si trova a oltre 1.200 metri di altitudine e custodisce una biodiversità incredibile. Qui il tempo rallenta: l’aria è frizzante, profuma di terra e resina, i suoni si fanno più delicati — fruscii, canti di uccelli, il vento tra le foglie.

Abbiamo camminato lungo sentieri curati, costeggiati da felci e fiori spontanei. In maggio la foresta è in piena fioritura, ed è un piacere per tutti i sensi. I raggi del sole filtravano tra i rami, creando giochi di luce, e tutto intorno sembrava sospeso, calmo, magico.

L’incontro con la volpe

Ed è proprio in questo silenzio incantato che è successo qualcosa di totalmente inaspettato. A un certo punto, tra gli alberi in lontananza, abbiamo visto qualcosa muoversi. All’inizio pensavamo fosse un cane o un altro escursionista, ma poi abbiamo capito: era una volpe.

Una giovane volpe, dal pelo rosso e gli occhi vivaci. Ci osservava da dietro un cespuglio, incerta. Non ci siamo mossi, abbiamo aspettato. E con nostro stupore, la volpe si è avvicinata. Lentamente. Avevamo con noi solo frutta: qualche pezzo di anguria e fragole. Abbiamo provato a offrirle una fragola, pensando che si sarebbe allontanata. E invece — no.

Con movimenti cauti, ha preso la fragola direttamente dalle nostre mani. Un momento surreale. Selvaggia, ma non impaurita. Curiosa, ma prudente. Per qualche minuto, è rimasta con noi. Abbiamo filmato l’incontro, ma nessuna immagine potrà rendere davvero la meraviglia di quegli istanti.

È stato uno di quegli incontri rari che ti restano dentro. La natura, quando si fida, sa ancora sorprenderci.

Argimusco: la Stonehenge siciliana

Dopo la magia del bosco, ci siamo diretti verso l’ultima tappa del nostro itinerario: l’Altopiano dell’Argimusco, un luogo che sembra fuori dal tempo e dallo spazio. Situato tra i monti Nebrodi e Peloritani, a circa 1.200 metri di quota, Argimusco è un’area punteggiata da enormi megaliti modellati dal vento, dalla pioggia e — secondo alcune teorie — anche dalla mano dell’uomo preistorico.

Appena arrivati, abbiamo percepito subito un’energia particolare. Il paesaggio è aperto, quasi lunare, e da lassù si vedono l’Etna, le isole Eolie e tutta la vallata sottostante. Le pietre hanno forme sorprendenti: c’è chi vi ha visto una donna in preghiera, un guerriero, un rapace, una scimmia. Alcuni studiosi ritengono che questo sito fosse utilizzato come osservatorio astronomico naturale già 5.000 anni fa.

Camminando tra le rocce, si prova un senso di mistero e reverenza. Il silenzio è profondo, interrotto solo dal vento. Ogni figura sembra avere un’anima, un significato nascosto da decifrare. Non è un caso che Argimusco sia spesso chiamato “la Stonehenge di Sicilia” — ma qui non ci sono turisti, né recinzioni. Solo tu, la pietra e il cielo.

Conclusione: Sicilia segreta e meravigliosa

Questa giornata ci ha ricordato quanto sia varia, profonda e sorprendente la Sicilia. Non solo mare, granite e barocco — ma anche borghi silenziosi, foreste nascoste e siti antichissimi che ti parlano senza parole.

Luoghi come Montalbano, Malabotta e Argimusco non si trovano nelle guide turistiche più famose, ma meritano ogni chilometro percorso. Sono perfetti per chi cerca autenticità, bellezza e un contatto vero con la natura e la storia.

Se passate da queste parti, prendetevi il tempo di scoprirli. Vi sorprenderanno.


ℹ️ Info utili per il viaggio

📍 Montalbano Elicona

  • Raggiungibile in auto da Milazzo in circa 1 ora
  • Consigliato parcheggiare fuori dal centro e proseguire a piedi

🌳 Bosco di Malabotta

  • Riserva naturale orientata, accesso libero
  • Sentieri segnalati, portare scarpe comode e acqua
  • Ideale in primavera e inizio estate

🪨 Argimusco

  • Si arriva in auto fino all’inizio del sentiero
  • Visita libera, al tramonto l’atmosfera è spettacolare
  • Nessuna biglietteria, né servizi — portate tutto il necessario

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